Per trasparenza nei confronti degli investitori, l’ESMA ritiene che i termini relativi ai criteri ESG e alla sostenibilità contenuti nei nomi dei fondi dovrebbero essere supportati materialmente da prove o obiettivi di sostenibilità che si riflettono in modo equo e coerente negli obiettivi e nella politica di investimento del fondo. L’ESMA riconosce che le esclusioni dei combustibili fossili nel benchmark allineato a Parigi contenute nel documento di consultazione potrebbero penalizzare inutilmente alcuni fondi che utilizzano termini nel loro nome che non sono ambientali o che si concentrano su strategie di transizione. Per superare queste limitazioni, l’ESMA ritiene che dovrebbero essere apportate diverse modifiche al testo proposto nel documento di consultazione.
Per i termini relativi alla “transizione”, l’ESMA suggerisce di introdurre una nuova categoria per la quale, oltre alla soglia dell’80%, dovrebbero essere applicate le esclusioni del Climate Transition Benchmark (CTB). Questo emendamento è finalizzato a non penalizzare i fondi che riportano nel nome quei termini che perseguono strategie che favoriscono un percorso di transizione verso un’economia più verde.
I fondi che utilizzano termini relativi alla “transizione” o all’“impatto” nei loro nomi dovrebbero inoltre garantire che gli investimenti inferiori alla percentuale minima di investimenti siano effettuati con l’intenzione di generare un impatto sociale o ambientale positivo e misurabile insieme a un rendimento finanziario o siano su un piano chiaro e chiaro. percorso misurabile verso la transizione sociale o ambientale.