Il 2022 è stato caratterizzato da un forte e comune senso di pessimismo, indotto principalmente dal conflitto in Ucraina, seguito di conseguenza dal ripido aumento dei costi enegetici e, infine, per via degli incerti messaggi proveninenti dagli esponenti politici. Dopo un anno piuttosto interlocutorio, il clima che aleggia intorno al prossimo futuro sembra essere differente.
Lo studio sviluppato dal connubio Acri-Ipsos mostra un lieve recupero negli indici legati al tenore di vita delle famiglie italiane, dove la quota che risulta trovarsi in una grave situazione deficitaria scende al 14% (dal 17% del 2022), parallelamente ad una tenuta più solida fatta registrare da diversi nuclei famigliari che vedono migliorato il proprio tenore.
Nel prossimo futuro, gli italiani stimano un maggiore pessimismo rispetto a quello dichiarato nel 2022, trainato da forti attese personali. Sono diversi gli elementi che intervengono a creare questo clima, a partire da una persistente percezione dell’aumento dei prezzi senza che le strategie adottate dalle banche centrali possano effettivamente portare benefici, passando per la diffusa analfabetizzazione finanziaria e gestionale che colpisce diverse fasce della popolazione, fino alla scarsa fiducia attribuita alle istituzioni europee e legate alla moneta Euro.