In questo paradiso ad un’ora e mezza di aliscafo a nord di Palermo, l’Area Protetta Marina dell’Isola di Ustica ospita migliaia di turisti che ammirano i risultati di una Sostenibilità che in quest’isola vige sin dal lontano 1986
Tuttavia l’aumento delle temperature del Mediterraneo sta agevolando il proliferare di alghe parassita che infestano oltre che le meravigliose gorgonie rosse (Paramuricea Clavata), soffocandone i polipi che la popolano e sempre più spesso portandole alla morte, anche il “polmone verde” del nostro Mediterraneo, la Posidonia Oceanica
A rischiare sono ora le praterie di Posidonia Oceanica
Quando ero bambino, negli anni ’80, nel Cilento della meravigliosa Acciaroli, le praterie di Posidonie rappresentavano il tappeto di ogni fondale marino. Negli ultimi decenni abbiamo perso oltre il 50% di queste piante (non sono alghe!) che pensate, oltre a garantire una straordinaria biodiversità per la vita che ospitano, producono ben 20 litri di ossigeno per ogni m2. Nei fondali di Ustica la Posidonia è ancora presente, tuttavia inizia a soffrire per la presenza di alghe infestanti che proliferano con l’aumento della temperatura del mare, lo stesso rialzo che agevola la presenza di esseri non autoctoni come il “Vermocane”, un anellide velenoso che purtroppo non essendo originario del Mediterraneo, non ha praticamente predatori che ne limitino la proliferazione.
Dove: questo video l’ho girato nei fondali dell’Area Marina Protetta di Ustica, durante immersioni nei siti: “Grotta delle Cipree”, “Sutta zà Lisa”, “Grotta della Pastizza”…ed un altra grotta nascosta che mai rivelerò per evitare che vadano a saccheggiarla dei tesori che contiene (centinaia di migliaia di gamberetti ed ovviamente non è la “Grotta dei Gamberi 1 oppure 2”).
Come: per le riprese subacquee ho utilizzato una camera Sony A7III, obiettivo grandangolare Sony 12-24mm, custodia subacquea Easydive Leo WI, illuminazione 2 Easydive Revolution da 15.000 lumen ciascuno.