Il rapporto “The Economics of Water: Valuing the Hydrological Cycle as a Global Common Good” della Commissione globale sull’economia dell’acqua pone l’accento sulla necessità di considerare il ciclo idrologico come un bene comune globale. Per la prima volta nella storia, il ciclo dell’acqua è fuori equilibrio, minacciando la sostenibilità e la giustizia sociale. La crisi idrica non riguarda solo la scarsità di acqua potabile, ma implica anche l’alterazione degli ecosistemi e la riduzione delle risorse idriche critiche. Questo squilibrio richiede un approccio collettivo e coordinato che metta al centro la gestione sostenibile delle risorse idriche.
Il rapporto individua cinque missioni fondamentali per affrontare questa crisi globale. La prima è la conservazione degli habitat naturali che regolano il ciclo dell’acqua, come foreste e terreni umidi. La seconda è lo sviluppo di un’economia circolare dell’acqua, in cui ogni goccia sia riutilizzabile grazie a tecnologie industriali avanzate. Altrettanto essenziale è l’adozione di tecnologie energetiche e pratiche agricole a basso consumo idrico, riducendo la pressione sul ciclo dell’acqua. Il quarto obiettivo riguarda l’accesso universale all’acqua potabile entro il 2030, per garantire condizioni igieniche adeguate e prevenire malattie.
Infine, il rapporto propone il rafforzamento della governance globale dell’acqua, promuovendo politiche cooperative tra nazioni. Una gestione condivisa e una pianificazione strategica sono considerate vitali per ripristinare l’equilibrio del ciclo idrico. Questo richiede impegno e coordinazione a livello internazionale per tutelare le risorse idriche per le generazioni future, ridurre l’impatto dell’attività umana sugli ecosistemi e garantire un accesso equo e sostenibile all’acqua in tutto il mondo. Per averne una maggiore consapevolezza vi invitiamo a leggere il report completo.