Migliorare la sostenibilità ambientale con un’appropriata gestione dei rifiuti e degli scarichi nell’ambiente è uno dei temi ‘ecologici’ più urgenti da affrontare. Nel Rapporto Rifiuti urbani edizione 2019 presentato il 10 dicembre scorso alla Camera dei Deputati dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), si legge che in Italia sono da gestire sempre più rifiuti urbani: mezza tonnellata a testa nel 2018. Trend di nuovo in crescita con 500 mila tonnellate di rifiuti esportate all’estero.
La gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti e degli scarichi in ambiente deve essere assicurata sia rispettando le normative inerenti la gestione di tutti gli scarti in azienda e nelle abitazioni e sia adottando politiche di efficientamento nella gestione e riduzione dei costi. I percorsi che consentono di raggiungere l’obiettivo di una miglior gestione dei rifiuti congiuntamente alla riduzione dei costi sostenuti prevedono un’efficiente combinazione della raccolta differenziata e un approccio di gestione circolare dei rifiuti.
L’unico modo sostenibile di smaltire i rifiuti civili e industriali è la raccolta differenziata. Il riciclo, nato per fini ambientali, ha anche effetti collaterali positivi e crea valore per la società, perché i suoi effetti producono miglioramenti alla qualità della vita, e anche occupazione. E’ necessario considerare prioritaria l’adozione di comportamenti sostenibili per il futuro del Pianeta, e aiutare le aziende e le famiglie a dare valore al rifiuto, considerandolo parte essenziale alle dinamiche dell’attività.
L’obiettivo è cercare di far durare il più a lungo possibile ciò che viene utilizzato, e in seguito, differenziare gli scarti per categoria, per permettere il riutilizzo di tutti i materiali che possono essere rilavorati e riusati per nuove applicazioni. Per farlo occorre adoperarsi per adottare buone pratiche di raccolta differenziata per industrie, comuni e grande distribuzione al fine di innescare un percorso virtuoso.
Tradotto in pratica è necessario individuare tecnologie e processi specifici per lo smaltimento, il trattamento e la compattazione dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, e dei rifiuti speciali assimilabili agli urbani (ad esempio plastiche, acciaio, alluminio, carta, vetro, legno ecc.). Ma anche selezionare fornitori specializzati per la raccolta differenziata di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi (ad esempio prodotti chimici, olii, pneumatici, ecc.)
Sta prendendo corpo una gestione circolare dei rifiuti dove questi ultimi sono da considerare come risorse. Infatti, mentre il modello classico ‘produci, consuma e dismetti’ è definitivamente entrato in crisi, viste le conseguenze sul piano ambientale, economico e sociale, la nuova frontiera è rappresentata da un approccio innovativo ed evoluto, chiamato ‘economia circolare’ ispirato alla filosofia delle 3R: ‘riduci, riusa e ricicla’.
L’obiettivo è la ridefinizione dell’intero sistema industriale e familiare, abbandonando sempre più il concetto di fine vita del prodotto e valorizzando ogni elemento in circolo chiuso ed efficiente.
Le buone pratiche di economica circolare per industrie, comuni e grande distribuzione finalizzate ad ottimizzare i processi e incrementare la competitività delle imprese, hanno l’obiettivo di implementare tecnologie e processi specifici per il riutilizzo di scarti di produzione come materie prime seconde o altro. Inoltre devono contemplare l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile (biomasse da reflui e/o scarti agricoli, biocarburanti…). Un approccio che può essere propiziato dallo sviluppo di programmi di educazione ambientale al fine di ottenere certificazioni specifiche di rispetto ambientale.