I cambiamenti globali del livello del mare indotti dai cambiamenti climatici e lo scioglimento delle principali masse di ghiaccio eserciteranno un impatto significativo sulle comunità di tutto il mondo, in particolare i piccoli stati insulari in via di sviluppo e nelle aree urbane densamente popolate. L’innalzamento del livello del mare minaccia anche le zone costiere e le riserve idriche, dove gli impatti di questo innalzamento medio sono enfatzzati dalle mareggiate e dalle variazioni delle maree.
Le abitudini dell’uomo hanno svolto un ruolo significativo sia nell’innalzamento del livello del mare che nella vulnerabilità dell’esposizione agli impatti. La velocità dello scioglimento della più grande massa di ghiaccio globale dell’Antartide presenta incertezze. Nei prossimi 2000 anni, il livello medio globale del mare aumenterà di circa 2-3 metri se il riscaldamento sarà limitato a 1,5°C, di 2-6 metri se limitato a 2°C e di 19-22 metri se limitato a 5°C di riscaldamento, e continuerà a salire nei millenni successivi. La probabilità e l’impatto di cambiamenti improvvisi e/o irreversibili aumentano con l’ulteriore riscaldamento globale.
L’innalzamento del livello del mare comporterà impatti a cascata con conseguenti perdite di ecosistemi costieri e servizi ecosistemici, salinizzazione delle acque sotterranee, inondazioni e danni alle infrastrutture costiere. Impone rischi per le economie, i mezzi di sussistenza, gli insediamenti, la salute, il benessere, la sicurezza alimentare e idrica e i valori culturali nel breve e nel lungo termine. L’innalzamento del livello del mare pone una sfida di adattamento distintiva e grave in quanto implica la gestione dei cambiamenti lenti e l’aumento della frequenza e dell’entità degli eventi estremi del livello del mare che aumenteranno nei prossimi decenni.