Il nuovo report dell’Unicef “Bambini sfollati in un clima che cambia: prepararsi per un futuro già in corso” analizza i rischi più comuni legati alle condizioni atmosferiche che causano il maggior numero di sfollati: inondazioni, tempeste, siccità e incendi.
Sebbene il legame tra il cambiamento climatico e lo sfollamento sia più complesso di quanto possa sembrare, non si può negare che il cambiamento climatico abbia un impatto notevole sul fenomeno.
Non solo, esso comporterebbe ulteriori rischi collaterali ma non meno gravi, quali l’allontanamento dei figli dai propri genitori o da chi si prende cura di loro, andando ad incrementare altri pericoli quali il traffico di minori, gli abusi o esponendo i bambini a rischi quali la malnutrizione o le malattie.
Il rapporto rileva che in un periodo di sei anni si sono verificati 43,1 milioni di sfollamenti interni di bambini legati a disastri meteorologici, ossia circa 20.000 sfollamenti di bambini al giorno, mentre la quasi totalità degli spostamenti di bambini registrati è stata causata da inondazioni e tempeste.