Per Raiffeisen Capital Management, mancano fonti alternative al cherosene per ridurre l’impatto ambientale del trasporto aereo che nei prossimi anni aumenterà il numero di viaggiatori
Il trasporto aereo moderno consente di viaggiare velocemente in ogni parte del mondo, aumentando lo scambio globale di merci di dimensioni senza precedenti. La comodità, però, ha un costo in termini ambientali. Volare, infatti, implica enormi conseguenze per l’ambiente. Gli aerei sono alimentati da motori a combustione interna, viaggiano con cherosene, un distillato intermedio della produzione del petrolio. “Il cherosene è costituito da idrocarburi, per lo più alcani, con una lunghezza da 9 a 13 atomi di carbonio”, spiega Gernot Mayr Senior Fund Manager di Raiffeisen Capital Management. “Il cherosene è dunque simile al diesel, ma contiene più molecole leggermente più leggere (con una dispersione relativamente bassa della dimensione della molecola) e di solito ha una densità leggermente minore”.
Non c’è solo l’anidride carbonica ad inquinare, ma anche altre sostanze prodotte durante la combustione di cherosene, come l’ozono, gli ossidi di azoto, i composti solforati e l’acqua, hanno un impatto significativo sull’effetto serra. Non sono stati chiariti gli effetti delle scie di condensazione e dei cirri prodotti in determinate circostanze. Si presume che l’effetto climatologico complessivo dei voli sia maggiore del contributo della CO2 prodotta. “Secondo le stime, il traffico aereo civile e commerciale ha generato circa 900 milioni di tonnellate di CO2 nel 2018”, si legge nell’analisi di Raiffeisen Capital Management e la maggior parte prodotta in Ue.
“Per ridurre gli effetti si sta lavorando a concetti di propulsione alternativi”, spiega Gernot Mayr. “Le considerazioni vanno dal bio-cherosene, il cherosene che non viene prodotto dal petrolio, all’etanolo”. L’uso del bio-cherosene, però, presenta alcuni svantaggi come l’abbattimento di foreste per produrre olio di colza o di palma. È ovvio che se aumentano i prezzi dei prodotti alimentari a causa della maggiore domanda, viene messa in discussione la compatibilità ambientale i sociale di queste alternative. E poi c’è da considerare il prezzo dei bio-cherosene, molto più alto di quello del cherosene ottenuto dal petrolio.
Il Centro aerospaziale tedesco stima che il numero di passeggeri raddoppierà nei prossimi 20 anni, con una crescita sostenuta in Estremo Oriente. “Solamente in Cina sono previsti oltre 200 nuovi aeroporti nei prossimi 15 anni”, precisa l’esperto di Raiffeisen Capital Management. Il problema dell’inquinamento, quindi, è destinato inesorabilmente a diventare più grande.
Il maggior numero di movimenti aerei fare aumentare anche il rumore, con il conseguente impatto ambientale. Il problema dell’inquinamento acustico non riguarda solo l’udito ma provoca anche malattie mentali e disturbi cardiovascolari, anche se per Raiffeisen Capital Management “è difficile fornire prove concrete di rapporti causa-effetto. Gli aerei moderni sono costruiti in modo più efficiente rispetto al passato ma gli aumenti del numero di voli previsti per i prossimi anni, annullerebbe i vantaggi ambientali. “Nel settore del traffico aereo non si può ipotizzare alcuna riduzione dell’inquinamento ambientale per il prossimo futuro”, conclude il Senior Fund Manager di Raiffeisen Capital Management.