“Mentre le aziende accelerano i loro sforzi verso la transizione sostenibile, diventa fondamentale coinvolgere in questo viaggio anche la comunità”, ha affermato Riccardo Barberis, Presidente della regione Nord Europa di ManpowerGroup. Dall’indagine presentata al World Economic Forum di Davos è emerso che il ritmo accelerato della transizione green globale sta intensificando la competizione per i nuovi talenti.
Da questo report sono stati rilevati diversi risultati chiave:
Il 70% dei datori di lavoro sta reclutando o pianificando di assumere con urgenza talenti “green” e personale con competenze in materia di sostenibilità, con la domanda più elevata nei settori delle energie rinnovabili, della produzione, delle operazioni e dell’IT.
Ampliamento del divario di competenze globali: solo 1 lavoratore su 8 possiede attualmente più di una competenza in materie di sostenibilità ambientale.
Elevata domanda del settore: energia e servizi di pubblica utilità (81%), informatica (77%), finanza e immobiliare (75%), industria e materiali (74%) e trasporti, logistica e automobilistico (73%) sono in testa alla classifica con le più alte intenzioni di assumere talenti del settore per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.
Gli ostacoli che rallentano il progresso: i talent leader hanno evidenziato la ricerca di candidati qualificati (44%), la creazione di programmi di riqualificazione efficaci (39%) e l’identificazione delle competenze trasferibili (36%) come i principali ostacoli per eseguire transizioni sostenibili.
Scetticismo della forza lavoro: mentre il 70% degli impiegati afferma di essere pronto ad abbracciare la transizione verde, solo il 57% della filiera “operaia” afferma lo stesso.
La generazione Z chiede responsabilità: tre quarti (75%) dei candidati della generazione Z ricercano la reputazione ecologica di un potenziale datore di lavoro e quasi la metà (46%) afferma che ciò avrà un impatto sulla loro probabilità di scegliere un particolare datore di lavoro.
Divario generazionale: il 66% della generazione Z e il 64% dei Millennial ritengono che gli sforzi di sostenibilità miglioreranno il proprio lavoro, rispetto al solo 44% dei Baby Boomer.